Chi scrive ha 73, un uomo della terza età, quando si fa un bilancio della propria esistenza. Il mio è positivo o negativo? Non lo so e non mi importa saperlo, anche perché, se purelo considero positivo gli altri potrebbero essere, forse a ragione, di parere diverso. E poi: è mia convinzione, per il senso di ottimismo che deve sorreggere sempre l’anziano, che il bilancio della propria esistenza si deve fare solo e solamente quando veramente sentiamo la Parca vicina.
Io non la sento ancora vicina e, perciò, voglio continuare a mettere quanche tassello sgangherato al mosaico della mia vita, scrivendo.
Lo scopo di questo libro è solo quello di dare più speranza ai miei coetanei e qualche consiglio ai giovani, servendomi della mia esperienza e di qualche lettura sull’argomento.
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