Poesie da leggere e regalare
Come è noto, le Edizioni Melagrana propongono una interessante collana di scrittura poetica, oltre alla saggistica e alla narrativa. Sono decine i volumi che la compongono e che, allo stesso modo di tutti i nostri titoli, si possono facilmente acquistare sul sito.
Vi segnaliamo oggi la silloge In provvisorio approdo di Rino Malinconico: sessanta poesie che hanno ricevuto, nel tempo, un convinto apprezzamento di critici e lettori.
Un esempio è costituito dalla seguente tempestiva recensione di Antonio Valentini, uscita su vari siti web:
«In provvisorio approdo, di Rino Malinconico.
Quando il mestiere di vivere si fa stile.
Soliloquio, figure, sottovoce, schermo, luoghi, momenti, persone, inezie, ballate. Una pluralità di temi e scritture. L’ultima ballata dà anche il titolo alla raccolta.
C’è grazia e mestizia in questa raccolta poetica. C’è l’ineludibile appuntamento coi “dirupi”, traversie da affrontare, entro le quali tuttavia soltanto un animo totalmente poetico può intravedere ancora il respiro.
Con quest’animo il poeta cerca il varco, si affida a distesi e dolenti endecasillabi, si inebria e si pente della sua voce, si punisce andando a pungersi in un rosaio, senza mai perdere il gusto dell’ironia, quella capacità di vivere le passioni e i ricordi senza farsi travolgere del tutto, aggrappato alla dignità della ragione.
Così “l’abbraccio di una foto” è messo “in cornice a fingere importanza”; così la metrica distesa degli endecasillabi si contrae nelle filastrocche, che avvolgono con lieta mestizia il dramma di un disoccupato o di una prostituta salvata e insieme condannata dal desiderio di maternità. Il poeta vero – e l’autore lo è – non vola sempre alto, ma spesso si china “ancora a raccattar parole” legate al sale della terra, alla ruvida bellezza della vita, questo mistero incompiuto dal quale non usciremo vivi e forse neppure salvi.
Rimane il gusto della leggerezza, quella capacità di piangere deridendo, come quando si tratta della guerra, una porta varcata per gioco, oltre la quale “ogni cristo si inchiodò alla croce”. Nello stile sovente la voce si affida al gioco dei settenari, anche se il respiro degli endecasillabi tocca a tratti la luce suprema della poesia, come in “ma questo vento stolto che m’affresca”. È un libro che molti dovrebbe leggere, prima di avventurarsi a scrivere».
Nel 2017 al libro veniva assegnato il Premio della Critica nell’ambito della XV Edizione del Premio Letterario “Le Nuvole – Peter Russell”. Questa la motivazione della giuria presieduta da Maria Pia de Martino:
«Il senso di scrivere poesia è collocarsi in modo antitetico a un linguaggio che si consuma in un istante: cogliere le sensazioni che attraversano l’universo, milioni di sensazioni, ombre, suoni, epifanie di colori e luoghi, emanazioni delle cose infinitesime. È così la poesia di “In provvisorio approdo” di Rino Malinconico, dove – al contempo – vigila severa una tenerezza dell’immaginazione e dell’intelligenza, mentre il cuore si difende, sfibrandosi per la partecipazione e lo strazio, fino a diventare lucido pensiero. Una sorta di precisione delle idee astratte si muove tra le parole e il Poeta diventa lo specchio nitidissimo dell’anima che riflette spietatamente ogni cosa.
Un viaggio nella “provvisorietà di un approdo”, questa vita cioè, nella compenetrazione del sogno, della realtà, del pensiero, dei luoghi e delle persone, del fuori e del dentro, in un’unica immagine mentale, come vasta vertigine intorno al vuoto da cui il Poeta osserva costantemente la realtà, vivendola. Ecco l’infinito: un’ipotesi intellettuale dell’universo, come spazio echeggiante tra parole leggere ma gravide di domande, improbabili ma necessarie per costruire l’unica libertà a cui l’uomo può aspirare, che è quella di inventare un’arte di vivere».
In provvisorio approdo è dunque un libro che forse vale la pena di leggere e regalare.