Traduzione e cura di Maria Teresa Iervolino
R.U.R., Rossumovi Univerzàlnì Roboti, dramma collettivo in tre atti, del ceco Karel Čapek fonde utopia e fantascienza, dando vita alla prima opera letteraria distopica mai prodotta. L’opera ha dato vita ad una nuova concezione della tecnologia e dell’artificiale, introducendo un termine come “robot”, inventato di fatto dal fratello dell’autore, Josef; un termine oramai di uso comune che ha avuto origine in queste pagine. I robot di Čapek non sono però organismi meccanici ma umanoidi con molte funzioni che di fatto animano il dramma. I robot R.U.R. sono metafora dell’uomo dell’era industriale, ridotto dal lavoro a mera macchina di produzione. L’utopia rappresentata dall’opera inoltre sarà d’ispirazione per numerose opere cinematografiche e artistiche di vario genere.